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:: Finché notte non ci separi, Eva Clesis, (Lite Editions, 2014)

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CoverMio padre si chiamava Nicola Quartullo.
Era impiegato alle poste da circa trent’anni e presto sarebbe andato in pensione. Il suo colore preferito era il rosso e aveva una passione per la pesca dei granchi. Gli piacevano la carne di agnello e le gite domenicali. Portava un’acqua di colonia al sandalo che secondo mia madre sapeva di vecchio, aveva una collezione di cravatte che non indossava mai e un’altra di cartoline da tutto il mondo. Si arrabbiava se sorprendeva me o Paola a dire le parolacce. Aveva le foto di quando eravamo piccoli nel suo portafoglio. Non ci aveva mai comprato un animale domestico nonostante sapesse che avevo sempre voluto un cane o un gatto. Detestava le castagne e le serie tv, la sua stagione preferita era l’estate e…

E’ brava Eva Clesis, pseudonimo di un’autrice pugliese nata a Bari nel 1980. L’avevo già capito leggendo Parole sante, forse uno dei libri più belli che ho letto l’anno scorso. Ha un modo di scrivere particolare che ti fa leggere con piacere storie nerissime, che di bello hanno ben poco. Parlo dei noir, ha scritto anche libri più leggeri come per esempio il romanzo per teenager E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco, per dire.
Finché notte non ci separi è il suo quinto (breve) romanzo. Un noir. Feroce. Senza lieto fine. La storia di una vendetta, in cui tutti i personaggi restano sconfitti, sullo sfondo di una Bari livida, fredda, piovosa. Il perfetto scenario per un noir. Anche il tema della vendetta è un tema tipico da noir. Mette in moto meccanismi crudeli che non sempre portano i personaggi dove vorrebbero. Anche quando le vendette vanno a buon fine. Anche quando l’antieroe di turno, ottiene quello che vuole: l’annientamento della sua vittima.
Nell’antica Grecia sono le Erinni le personificazioni femminili della vendetta. Tre sorelle terribili dedite a vendicare i delitti, per lo più di familiari, portando molto spesso l’assassino alla pazzia. E se vogliamo Finché notte non ci separi è una storia nata sotto la loro stella.
Abbiamo un figlio che vuole vendicare la morte del padre e quando la giustizia umana non porta ad alcun risultato, escogita un piano per distruggere colui che ritiene colpevole. Questo è il cuore della storia, da cui partono varie diramazioni, varie derive. C’è Elisa, la fidanzata del protagonista, che credendosi tradita decide di partecipare a una festa. E c’è un padre che cerca disperatamente la figlia, tra stazioni di polizia e strade affollate di gente.
Tutto si giocherà in poche ore, in pochi frammenti narrativi, in un venerdì sera come tanti. Dante, Elisa, Cristina, Arturo si muovono ognuno recitando il proprio ruolo, sullo sfondo di una città affacciata sul mare, intrecciando i loro destini. A un tratto sembra esserci uno spiraglio, una via di fuga, ma lascio a voi scoprire dove porterà.
Forse una tra le mie autrici italiane contemporanee preferite.

Eva Clesis, nata a Bari nel 1980. Ha pubblicato A cena con Lolita (Pendragon, 2005), Guardrail (Las Vegas, 2008), 101 motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello (Newton Compton, 2010), E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco (Newton Compton, 2011). A marzo 2013 è uscito il suo quarto romanzo, il noir Parole sante con Perdisa Pop.


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